Il Centro Storico

Passeggia sotto i portici, nei giardini, tra i palazzi nobiliari e il castello. Visita i musei di Casa Ravera e Palazzo Rorà e goditi le Langhe.

Ingresso del paese

Palazzo di Lucerna di Rorà

Palazzo Lucerna di Rorà venne rimodellato su una struttura preesistente di epoca medioevale fra il ‘600 e ‘700 dai marchesi Oreglia di Novello conti di Castino e Farigliano e baroni di Isola.L’edificio faceva arte di un vasto complesso ubicato tra le attuali Piazza Botero e via Torino.Risalgono a questo periodo gli stucchi delle sale al piano terreno eseguiti dai fratelli luganesi Beltramelli che negli stessi anni lavorarono in Bene anche al palazzo Magistrati e nelle chiese di San Francesco e di San Bernardino dei Disciplinanti Bianchi.Il 24 aprile 1796 l palazzo ospitò il Generale Napoleone Bonaparte durante la campagna d’Italia. All’inizio dell’800 molte sale vennero ristrutturate probabilmente sotto la direzione di Pelagio Palagi e decorate con motivi che richiamano quelli del Castello di Racconigi.Il Palazzo fu un seguito utilizzato come Quartiere militare, Ufficio del Registro, Pretura e Scuola. Dall’inizio del novecento è sede del Museo Civico – Archeologico ricco di reperti romani dell’Augusta Bagennorum.Si accede alle sale attraverso un ampio scalone probabilmente disegnato dallo Juvarra

Confraternita dei Disciplinanti Bianchi

Detta dei Battuti Bianchi per l’abito indossato dai Confratelli, è la confraternita più antica di Bene. L’istituzione già esisteva a metà del’400 e dedicata a S. Bernardino da Siena in quanto il Santo Senese venne a Bene.L’edificio religioso è stato ripetutamente trasformato fino a raggiungere la pianta a croce greca. La Confraternita è adorna di statue e pitture pregevoli con stucchi dei fratelli Beltramelli luganesi. All’interno, l’ancona di fondo fine ‘500, raffigurante la Madonna del Carmelo, S. Bernardino, S. Stock e Santa Caterina, è attribuita al fossanese Giuseppe Barotto.Il monumentale portale d’ingresso detto del Paradiso o dei desideri – per l’intenzione di Napoleone Bonaparte di possederlo – è dello scultore milanese Gerolamo Canetta.Le statue lignee (metà ‘700) sono opere del torinese Igniazio Perucca, mentre la seicentesca cassa d’organo è opera dei cheraschesi Botto.I due preziosi tempietti intarsiati in avorio, madreperla e tartaruga sono opere dell’ebanista di Casa Savoia Pietro Piffetti. Restaurata dall’Associazione Culturale Amici di Bene, la Confraternita è utilizzata come sala per mostre ed è sede del museo d’arte sacra.

Chiesa di San Francesco

Ultimata nel 1659 nella parte muraria, all’interno conserva preziosi stucchi dei fratelli Beltramelli luganesi.Il tempio è ricco di altari che erano patronato di famiglie patrizie benesi.Nella Cappella, alla sinistra dell’altare maggiore è oggetto di venerazione il corpo della contessa Beata Paola Gambara Costa conservato in un’urna di cristallo.L’altare marmoreo della Cappella Gentilizia dei conti Costa, databile al 1725, fu progettato da Filippo Juvarra, mentre risale all’anno successivo l’ancona di fondo, opera del Beaumont o del trevigiani, suo maestro raffigurante la Beata Paola in adorazione della Madonna con Bambino.Una peculiarità della chiesa è il cinquecentesco coro ligneo proveniente dall’abbattuto Convento della Rocchetta.Il coro composto di ventiquattro stalli riccamente intagliati con raffigurazioni di carattere sacro e profano, databile al primo quarto del ‘500 è considerato tra i più interessanti ed antichi della provincia di Cuneo.

Palazzo Comunale

Torre Campanaria e Parrocchiale

La torre campanaria inserita fra il palazzo del Comune e la Parrocchiale, è uno splendido esempio di architettura romanico-gotica, a cuspide ottagonale, con bifore, monofore e finestroni ad ogiva.La torre campanaria era congiunta all’antica chiesa gotica che fu poi sostituita dall’attuale secentesca Parrocchiale realizzata su progetto del capitano di casa Savoia Giovenale Boetto.Un elemento di particolare interesse è rappresentato, dal capitello romano, collocato sopra la porta di ingresso, il quale sostituisce una lapide romana fatta togliere nel ‘600 dal duca Carlo Emanuele che la portò a Torino.La torre campanaria – restaurata ne 1998 – è attualmente munita di 8 campane e presenta all’esterno una grande meridiana con inserito un lunario settecentesco.All’interno della cella vengono allestite significative mostre.

Palazzo Marchesi del Villar

Attualmente sede di Bene Banca Credito Cooperativo di Benevagienna.Fu detto anche palazzo dei potenti, collocato nel quartiere di San Giorgio il più nobile di Bene. La casa porticata, presenta due facciate particolari: una medioevale, ristrutturata dal prof. G. Vacchetta nel 1938, con splendide ed interessanti bifore e monofore ad arco decorate con fregi in cotto.La facciata barocca è caratterizzata da stucchi a mascheroni in rilievo, unici nella zona.Il palazzo – dimora di famiglia dei Carrassi marchesi del Villar (antica famiglia venuta a Bene nel 1387 al seguito del principe d’Acaja) – presenta un piano nobile particolarmente interessante essendo ricco di affreschi e arredi del ‘600 e ‘700.

Casa Levi

Questo edificio, che si presenta attualmente in una rilettura ottocentesca, fu dimora della famiglia Levi, banchieri benesi. Primo Levi ricorda nel “Sistema periodico” che ancora suo padre nacque a Bene.Questa importante famiglia conosciuta come i “Levi dei tulipani” possedeva – già nel ‘600 – i bulbi di questo fiore d’origine orientale dai costi elevatissimi. Si ricorda infatti che venivano spesi ingenti patrimoni per avere questi bulbi.Un monogramma riportato nel raffinato ferro battuto del balcone al piano nobile ci ricorda la famiglia Turbiglio che acquisì l’edificio dei Levi.Successivamente l’immobile fu acquistato dalla famiglia Ravera-De Santi a cui si deve il restauro delle facciate e il recupero del raccolto e curato giardino.

Palazzo dei Nobili

Palazzo Giriodi e Parco

Il palazzo di questa antica famiglia fu restaurato nel ‘700-800 e arricchito di preziosi arredi e della notevole biblioteca del Cardinale Luigi Oreglia di Santo Stefano, sistemata nella galleria del piano nobile.Sul lato opposto della via su cui si affaccia il palazzo si trova il parco che nasce collegato alla Chiesa dei Cappuccini.Nel 1802 venne venduto all’asta e acquisito dalla famiglia degli Oreglia marchesi di Novello e passò successivamente agli Oreglia di Santo Stefano. Il parco è citato nell’800 dal Casalis* in quanto venne realizzato dai nobili proprietari un orto botanico.Al centro del parco vi è una colonna romana fatta sistemare – prima del 1828 – da Carlo Oreglia di Novello. Sempre alla stessa famiglia si deve la cappella in stile neo-gotico edificata sulle mura cinquecentesche che delimitano una parte del parco.La cappella fu trasformata dagli Oreglia di Santo Stefano in “Casino di Bacco”. Sempre nel parco, su di un lato del muro di cinta, è conservato un significativo arco di stile gotico-albertino. Strutture similari erano state realizzate da Casa Savoia nelle tenute di Racconigi e Pollenzo.* Goffredo Casalis (1781-1856), abate e storico italiano, scrisse dal 1838 al 1855 l’imponente opera in 26 volumi il “Dizionario geografico, storico, stilistico, commerciale degli stati di S. M. Re di Sardegna”.

Chiesa delle figlie di Maria

L’edificio religioso è conosciuto come chiesa delle Figlie di Maria ma, dalla sua fondazione risalente al secondo quarto del secolo XVII e sino al 1802, tutto il complesso conventuale era di proprietà dei Cappuccini e la Chiesa dedicata alla Madonna degli Angeli.Nel 1802 il governo francese vendette all’asta tuta la proprietà che venne acquisita dai Marchesi Oreglia di Novello che modificarono il convento e realizzarono nel giardino un rinomato orto botanico.Sul finire dell’Ottocento la chiesa venne riaperta al culto e concessa alla congregazione delle “Figlie di Maria”.Nel 2001 con specifica convenzione la chiesa è stata affidata alla città di Bene per essere utilizzata a fini culturali.Presenta all’interno decorazioni in stile Carlo X realizzate dal pittore benese Giorgio Ferrero.

Confraternita dei Disciplinanti Neri

All’inizio del Settecento fu affidato l’incarico all’architetto monregalese Francesco Gallo di progettare una nuova chiesa, utilizzando la precedente. Si racconta che per il suo lavoro il Gallo fu pagato con brente di vino.La chiesa a croce greca è impreziosita da un’ampia volta sorretta da arconi; gli archi sono collegati da un ricco cornicione e sostenuti da lesene che danno movimento alle pareti.La facciata, pensata dall’architetto Gallo originariamente in mattoni a vista, come la maggior parte delle sue opere architettoniche, fu intonacata e completata da stucchi dopo la sua morte.Il portale in legno di noce intagliato risale al 1729, opera di Francesco De Pero.

Palazzo Magistrati

Questo palazzo, collocato nel quartiere di San Giorgio, che dà lo stemma alla città, venne riplasmato, su una struttura preesistente di epoca medioevale fra il ‘600 e il ‘700 dai Conti Garezzo di Castel Bosco.A questo periodo risalgono i raffinati stucchi delle sale al piano terreno e al piano nobile attribuiti ai fratelli Beltramelli luganesi.Il 5 settembre 1855 furono ospiti di casa Magistrati i Principi Umberto e Amedeo di Savoia, quando onorarono di una loro visita la città di Bene.Verso metà Ottocento con l’estinguersi della famiglia dei Garezzo di Castel Bosco l’immobile fu acquisito dai cugini, i Conti Magistrati.

Cappella dei Magi

Fu l’abate Melchiorre Magistrati a volere, con proprio testamento del 27 luglio 1709, la sua costruzione.Si narra che a disegnare la cupola della cappella fu l’architetto Francesco Gallo che operò nella città di Bene agli inizi del 1700, e che questa prima progettazione servì come prova e modello alla successiva realizzazione della cupola ellittica del Santuario di Vicoforte.La cappella venne interamente decorata con raffinati stucchi, opera dei fratelli luganesi Beltramelli. Su una tenue tonalità azzurro verde i medaglioni in stucco bianco ripropongono gli episodi dell’Epifania.

Casa Ravera

L’immobile, attualmente di proprietà del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e restaurato dall’Associazione Culturale Amici di Bene – ONLUS – è un polo culturale significativo della città di Bene.Presenta una facciata realizzata all’inizio del Quattrocento e sopraelevata nel Seicento dai nobili Borra.Sempre a questa famiglia nel 1658 si deve la realizzazione della facciata prospiciente via Ammiraglio Racchia, le maniche interne collegate da un interessante loggiato coevo.La famiglia dei nobili Borra cedette a metà ‘800 l’immobile alla famiglia dei notai Ravera e un loro discendente il Gen. Francesco Ravera con l’ausilio dello zio Prof, Vacchetta su sollecitazione del soprintendente Alfredo Dandrade iniziò nel 1916 il recupero della parte quattrocentesca di a prospicente la contrada sia verso la corte interna.

Chiesa di San Rocco

Edificata nel 1630 per volere della famiglia Borra per preservare la popolazione dal terribile contagio della peste che a quei tempi stava decimando il Piemonte.Testimonianze confermano che Bene come la vicina Cherasco, rimase miracolosamente illesa dal terribile flagello.Agli inizi del 1800, sotto il presidio francese, la chiesa fu adibita a teatro, come ancor oggi ricordano le scritte in francese di via Racchia e via Vittorio Emanuele, divenute all’epoca Rue du Spectacle e Rue du Thèatre. Sulla facciata esterna compare un affresco ottocentesco opera del Cav. Andrea Vinai raffigurante la Beata Vergine sulle nubi, Santa Elisabetta e San Rocco.Il bel portale barocco presenta linee mosse e volumi marcati.All’interno l’ancona di fondo raffigura la presentazione al Tempio di Maria Vergine posta tra San Rocco e Santa Elisabetta, mentre in una nicchia vi è la statua ottocentesca di San Rocco. All’esterno sul lato destro il lavatoio, memoria di un recente passato.

Castello dei Conti Costa

L’antico maniero è circondato da alte mura che procedono lungo i bastioni chiamati “baluardo di levante” e “baluardo di ponente”, a ricordare la parte delle fortificazioni realizzate nella prima metà del 1500.Il primo documento scritto in cui viene menzionato il Castello di Bene risale al 18 giugno 901 quando l’Imperatore Ludovico III cedette il territorio di Bene provvisto di curtis Imperiale, di pieve e di una superficie di 7500 ettari al vescovo di Asti Eilulfo.Agli inizi del XV secolo fu decisa la ricostruzione nella forma che ancor oggi possiamo vedere.Nell’Ottocento il Castello fu trasformato in ospedale di carità, ancor oggi è sede della casa di riposo per anziani.Superato il cancello di ingresso ci si imbatte in un pilone dove è raffigurata la Beata Paola,in abito di terziaria francescana, con il manto colmo di rose.Questo affresco ci riporta agli inizi del 150 quando la signora di Bene aveva qui la sua dimora e usciva dalle mura per recarsi al convento della Rocchetta posto al di là del torrente Mondalavia.

Ghiacciaia

Collocata ai piedi delle antiche mura che circondavano la città di Bene di fronte al borgo del Garavel, in una zona posta a Nord per sfruttare al massimo i rigori del freddo invernale.Costruzione in mattoni a vista sormontata da un cupolotto.Attraverso la porta di ingresso si accede a un locale sotterraneo di forma cilindrica in cui veniva stoccato il ghiaccio in grandi lastre inframmezzate da pali e paglia.Una carrucola permetteva la movimentazione dei materiali e una scaletta in muratura consentiva di raggiungere il fondo del pozzo.Non conosciamo l’esatta data di costruzione dell’edificio, di cui si riscontra un ampio utilizzo ai primi dell’Ottocento, quando, in mancanza dei frigoriferi svolgeva un importante servizio alla collettività.Ma il servizio vero e proprio consisteva nella distribuzione del ghiaccio di casa in casa con il barucin, carretto trainato solitamente da un asino, un cavallo o anche un bue.

Chiesa di San Sebastiano

L’attuale edificio risale al 1665 riadattamento di una preesistente chiesa medioevale che si trovava fuori dalle mura della città dedicata alla Madonna della Neve.Nel 1742 l’edificio divenne di proprietà comunale.La sobria facciata Barocca è abbellita da stucchi a mascheroni a rilievo e da raffigurazioni che presentano nella parte centrale la Madonna della Neve con a lato San Sebastiano e San Rocco.Nei riquadri superiori compare lo stemma della città di Bene, dipinto da Andrea Vinai.All’interno, come nella cappella campestre di San Pietro della fazione Roncaglia, è presente un affresco tardo quattrocentesco del Mazzucco che raffigura la Vergine e alcuni Santi tra cui San Sebastiano.